In quanti siete passati?

venerdì 8 novembre 2013

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E poi fallisci. Fallisci miseramente. Come sempre. Perché alla fine se fallisci tutta la vita non puoi altro che continuare a farlo. Ormai è diventata un'abitudine. Per quanto vuoi una cosa, per quanto combatti per essa, alla fine poi non la ottieni. Semplice e crudele. 
Non è bastata la determinazione, la volontà, il sacrificio. No, non sono servite a nulla tutte queste cose. Nulla. C'è solo una grande delusione e la consapevolezza di aver fallito. Fallire è così semplice. Basta così poco. E le persone si ricordano solo dei fallimenti, mai dei successi. 
Ho sacrificato tutta la mia vita per questo sport, tutta. Non ho mai provato nulla di diverso, mai. È sempre stato tutto quello che ho sempre fatto e l'unica cosa che so fare. Ma no, non basta nemmeno questo. E fa male, fa male perché sai quanto impegno ci metti ogni singolo giorno in ogni singolo allenamento. Ogni bracciata, ogni respirazione, ogni virata, ogni tuffo. Tutto richiede sforzo, impegno, passione, sacrificio. Il sacrificio è la chiave del successo, sì. Ma poi quando non raggiungi gli obbiettivi cosa ti rimane? Rimane solo la delusione. Pensi a tutte quelle ore passate in quella maledetta piscina e ti chiedi "Perché lo faccio? Perché continuo a  provarci? Perché non lascio perdere?" Perché amo troppo questo sport e anche se ho sacrificato tutto per esso non rimpiango di averlo fatto, perché è quello che amo. 
Ma non è facile, sopratutto quando qualcuno ha grandi aspettative su di te, come oggi ad esempio. Sento di aver deluso molte persone, anche se la prima ad essere delusa sono io. Quasi non riesco a guardarmi in faccia, anche se so che è una cosa ridicola.

L'unica cosa che posso fare ora e piangere, ripensare al fallimento e rialzarmi, come ho sempre fatto e sempre farò. 

Potrei avere una seconda remota possibilità essendo 33esima e qualcuno rinunciasse. E ci spero. Tra un paio d'ore lo saprò. 
Intanto penso. Intanto me la prendo con me stessa. 

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